L'atteso viaggio a Chesterton della rappresentanza di Sant'Andrea, del Liceo Scientifico e della cultura vercellese si è appena concluso, ma non si è esaurito l'interesse della città per le iniziative legate a St.Andrew's.
La sorte ha voluto che Chesterton fosse un quartiere di Cambridge,
neppure troppo lontano dal centro della splendida città universitaria,
il che ha reso la nostra meta più ambita e la nostra esperienza più emozionante.
La bellezza del luogo, infatti, abbinata al calore dell'accoglienza che abbiamo ricevuto e alle molte personalità importanti che abbiano incontrato,
ha reso la nostra visita indimenticabile.
Sono passati quasi sei secoli da quando St.Andrew's fu sottratta a Vercelli. La decisione di riportare la chiesa sotto il controllo inglese risale al regno di Henry VI, il debole re che combattè contro la Francia ai tempi di Giovanna d'Arco e che vide lo scoppio della Guerra delle Due Rose tra i Lancasters -a cui egli apparteneva- e il casato rivale degli Yorks. Con l'aiuto di Papa Eugenio IV nel 1436 il sovrano inglese trasferì i beni di St.Andrew' al King's Hall di Cambridge, che poi divenne il Trinity College.
Il legame finanziario tra il College e la chiesa di Chesterton si è mantenuto inalterato nel tempo ed esiste tuttora, il che per noi è stata una fortuna, perché ha consentito a James Gardom, vicario di St.Andrew's, di spalancarci le porte del Trinity College e farci incontrare le massime autorità del tempio della cultura inglese.
Nella mattinata del 10 settembre, infatti, accompagnati dai coniugi Gardom e da alcuni docenti di storia medievale, abbiamo visitato l'antica biblioteca del College, rigorosamente chiusa al pubblico e persino agli studenti del celeberrimo istituto. In quel luogo ricco di storia e di tradizione erano stati esposti espressamente per noi antichi documenti relativi al legame tra St.Andrew's e Sant'Andrea. E' stato davvero emozionante ammirare così da vicino manoscritti che normalmente nessuno può vedere, ma soprattutto leggere il nome della nostra basilica e della nostra città su pergamene di così alto valore. Ci commuove il pensiero che l'archivista e la sub-librarian del College Joanna Ball abbiano lavorato per giorni alla preparazione delle teche contenenti i manoscritti, nell'intenzione di renderci omaggio e di offrirci il più delicato benvenuto che una delegazione culturale possa ricevere.
Ma le attenzioni del Trinity College nei nostri confronti sono andate ben oltre.
Dopo la visita alla biblioteca, infatti, siamo stati invitati ad un party informale e amichevole presso le stanze private del Dean, il Professor Arnold Browne, che ci ha offerto un menu tipicamente inglese in una cornice degna di un film. Al Professor Browne abbiamo consegnato omaggi simbolici che suggeriscono i diversi volti della nostra città per sottolineare che Vercelli è colta, bella, piena di musica e di poesia. E siamo fieri di affermare che da alcuni giorni i volumi su Vercelli che abbiamo donato al Professore sono esposti nella biblioteca del College e mostrano agli illustri professori di Cambridge le bellezze della nostra città. Ora attendiamo che Arnold Browne ricambi la visita e accetti la nostra ospitalità, magari raccontando a tutti coloro che vorranno conoscerlo la storia e i segreti del Trinity College e dell'Università di Cambridge.
Ci eravamo appena riavuti dalle emozioni della giornata al Trinity College quando siamo stati accolti, domenica 11 settembre, dalla comunità di fedeli della chiesa di St.Andrew's. Con una cerimonia semplice ma suggestiva James Gardom ha ufficializzato il rinnovato vincolo di storia, tradizioni e relazioni amichevoli tra la sua chiesa e la nostra basilica di Sant'Andrea, magistralmente rappresentata da Monsignor Alberto Albertazzi.
Ci ha fatto particolarmente piacere scoprire che con delicatezza e stile del tutto inglesi il Vicario Gardom ci ha fatto trovare sui banchi della sua chiesa una guida liturgica alla cerimonia sulla quale era stato stampato lo stemma del comune di Vercelli e la data della nostra visita, che in questo modo è stata resa ancora più solenne ed ufficiale. Ormai, dunque, possiamo proprio dire che il nostro gemellaggio è già stato suggellato, sia pure solo nello spirito e nel cuore, cioè dove si celebrano le unioni più belle.
Gianna Baucero a nome di tutta la delegazione vercellese